SiriaSiria

Pil pro capite
2.058,04USD (2017)

Aspettativa di vita
72,5 anni uomini, 77,4 donne (2016)

Paesi che si possono visitare senza bisogno di visto
29, è al 107° posto (2019)

Global Peace Index
162° su 163 stati (2019). Il paese meno pacifico (163°) è l’Afghanistan

Freedom Index
0/100; stato non libero

Indice di percezione della corruzione
13/100; al 178° posto su 180 paesi

Condizioni di insicurezza generale

La Siria, indipendente dal 1946, è una Repubblica semipresidenziale socialista araba basata sui principi del Ba’thismo.

Nel 2018, il governo siriano, supportato da Russia e Iran, ha riconquistato le aree della Ghouta orientale, della campagna di Damasco e del governatorato di Daraa. Le forze governative hanno utilizzato una combinazione di tattiche illegali, tra cui armi proibite, attacchi indiscriminati e restrizioni agli aiuti umanitari, per costringere i gruppi antigovernativi ad arrendersi in queste aree, con conseguente sfollamento di massa. I gruppi armati antigovernativi hanno attaccato indiscriminatamente le aree detenute dal governo limitrofo e limitarono la capacità dei civili di fuggire dalle ostilità.

Gravi violazioni dei diritti umani

I rapporti di Human Rights Watch hanno sottolineato il persistere di arresti arbitrari da parte del governo siriano. Al 30 agosto 2018, oltre 90.000 persone erano scomparse con la forza in Siria, la maggior parte per mano del governo siriano, secondo la Syrian Network for Human Rights (SNHR), un’organizzazione di monitoraggio locale. Il Violations Documentation Center (VDC), un gruppo di monitoraggio locale, ha compilato 60.000 nomi di quelli detenuti dal governo dal 2011 il cui destino rimane sconosciuto. A luglio del 2018, il governo siriano ha aggiornato i registri civili per includere i certificati di morte per centinaia di persone precedentemente detenute o scomparse. Gli aggiornamenti non hanno fornito dettagli specifici oltre alla data e, occasionalmente, alla causa della morte, e il governo non ha fornito i resti alle famiglie. Nel frattempo, il governo siriano continua a detenere e maltrattare gli individui nelle aree sotto il suo controllo.

La Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria ha pubblicato un rapporto sulla violenza sessuale e di genere, da marzo 2011 a dicembre 2017, scoprendo che lo stupro e la violenza sessuale commessi dalle forze governative e dalle milizie associate costituivano crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Persecuzione etnica

I curdi, la minoranza etnica che abita nel Kurdistan la parte settentrionale del paese, e che chiede indipendenza dalla Siria, sono da sempre discriminati e perseguitati dal regime Bathista.

La comunità curda in Siria è composta da circa 2 milioni di persone (il 10% della popolazione prebellica complessiva). La scena politica curda siriana differisce dalle altre comunità curde in quanto tradizionalmente molto eterogenea. Le principali aree curde si trovano lungo il confine con la Turchia e le aree curde dell’Iraq settentrionale. La minoranza curda di Aleppo è di particolare rilevanza, rispetto a quella delle altre città. Oltre alle persone di lingua curda, ci sono molti siriani di origine curda che sono stati “arabizzati”. I curdi in Siria hanno sperimentato – similmente ai curdi in Iraq, Turchia ed Iran – gli sforzi del governo per indebolire o – a volte – persino cancellare l’identità curda negli ultimi decenni.

Dal 1961 al 2000 una serie di ufficiali militari hanno governato il paese. Bashar al-Assad ha ereditato la sua posizione da suo padre Hafiz al-Assad che era salito al potere nel 1970 tramite un colpo di stato militare ed è morto nel 2000. Dal 1963 tutti i sovrani hanno stabilito le loro versioni dell’ideologia del partito Baath come l’unica ideologia ufficiale. Il partito Baath diffonde la sua visione del socialismo e nazionalismo arabi. Tutti i sovrani dal 1961 hanno esercitato pressioni sui curdi in misura diversa per rinunciare alla loro identità curda, compresi nomi, lingua e cultura curdi.

Migrazioni forzate

Le cause delle migrazioni forzate degli uomini e delle donne siriane possono essere così sintetizzate:

  • Guerra
  • Persecuzione per appartenenza politica
  • Persecuzione etnica
  • Rischio di tortura e di subire trattamenti inumani e degradanti

Dal 15 marzo 2011, con lo scoppio della guerra, più di 5.6 milioni di persone sono fuggite dalla Siria, rifugiandosi soprattutto nei paesi limitrofi, Libano, Turchia e Giordania, ma anche in molti paesi europei. 

Attualmente, lo stato che ospita più rifugiati siriani, in rapporto alla popolazione, è il Libano, con 926 717 siriani (2019) su una popolazione di poco più di 4 milioni di abitanti. Il secondo paese, il primo se si considera la cifra assoluta, è la Turchia, che con una popolazione di 82 milioni di persone, ospita 3 654 173 siriani (2019) il terzo la Giordania, con 660 330 (2019) rifugiati siriani, su una popolazione di 10 milioni di abitanti.

In Italia

Nel 2017, sono state 1833 le richieste asilo presentate da cittadini siriani esaminate dalle Commissioni territoriali italiane. Di queste, il 93%, pari a 1703, si sono viste riconosciuto lo status di rifugiato, 36, il 2% la protezione sussidiaria e solo una persona la protezione umanitaria, mentre il 17% delle domande è stato respinto.

Nel 2018 sono state esaminate meno della metà delle domande, 779, con il 92% di riconoscimenti della protezione internazionale, tra status di rifugiato e protezione sussidiaria, ed il 3% delle domande con esito negativo. 

 

Per approfondire

Human Rights Watch, Syria, Events of 2018, (2019)

Trombetta L. (2013), Siria. Dagli ottomani ad Asad. E oltre, Milano, Mondadori Università.

Trentin M. (2017), L’ultimo califfato. L’organizzazione dello Stato islamico in Medio Oriente, Bologna, Il Mulino