MOHAMMAD

63 anni, Siria

Il Signor Mohammad è sordomuto dalla nascita, il figlio Alaa racconta la sua storia.

La famiglia di mio padre fuggì dalla Palestina nel 1948 e si stabilì a Damasco dove mio padre è nato nel 1956. E’ nato sordomuto.

Ha frequentato una scuola per sordomuti dove si rivelò molto bravo nel disegno e nella pittura. Ha anche imparato a giocare a scacchi e ha vinto numerosi tornei.
Dopo il diploma ha frequentato a Beirut, in Libano, una scuola per imparare la lingua internazionale dei segni.

A Damasco vivevamo abbastanza bene, sebbene fossimo sempre all’interno di un campo profughi per palestinesi.

Con la guerra e l’arrivo di gruppi terroristici come Daesh (Isis), fuggimmo da Damasco verso l’Egitto, e dall’Egitto, attraverso il deserto, con una macchina di trafficanti arrivammo in Libia.

In Libia, dove abbiamo vissuto per 4 anni, mio padre lavorava: era un apprezzato decoratore d’interni e imbianchino, ed io lavoravo con lui.

Scoppiarono poi i problemi interni alla Libia ed arrivò anche lì Daesh.
Non potevamo più vivere lì. Decidemmo di scappare su una barca di trafficanti.
La guardia costiera italiana ci salvò e ci fece sbarcare in Sicilia.
Volevamo raggiungere la Germania ma rimanemmo bloccati in Austria, dove è nato Karam, il bambino più piccolo.

In tutto questo, mio padre è sempre stato con noi, e ci ha aiutato molto ad accudire i bambini. E’ un bravissimo nonno.

Domanda d’asilo

Si definisce così una persona che ha richiesto di essere riconosciuto come rifugiato (o altra forma di protezione) e che è in attesa del responso.

I richiedenti asilo solitamente entrano nel territorio in modo irregolare, ma dal momento in cui presentano la richiesta sono regolarmente soggiornanti, e quindi non possono essere definiti clandestini. Anche i figli minori di richiedenti asilo seguono il destino – e il permesso di soggiorno – dei genitori.

Il permesso di soggiorno per domanda di protezione ha durata variabile, in funzione dei tempi della Commissione competente. Dopo due mesi di permesso, il richiedente asilo può lavorare. Fin dalla manifestazione della volontà di chiedere protezione il richiedente ha diritto a essere accolto secondo precisi standard stabiliti a livello europeo.

Fino al decreto sicurezza di ottobre 2018 tutti i richiedenti avevano diritto a essere inseriti in un progetto del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), benché tale sistema non abbia mai avuto la capienza necessaria per soddisfare la domanda complessiva di posti.

Attualmente possono essere ospitati solo nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) con servizi ridotti ai minimi termini.