CamerunCamerun

Pil pro capite:
1.446,70 USD (2017)

Aspettativa di vita:
57,1 anni uomini, 59,9 donne (2016)

Paesi che si possono visitare senza bisogno di visto:
47, è al 96° posto (2019)

Fragile States Index:
al 16° posto (2019) nella lista degli Stati che si caratterizzano “fragili” sulla base degli indicatori della pressione demografica e della convivenza intercomunitaria, della presenza di sfollati interni, corruzione, disuguaglianza economica, delegittimazione dello stato, sospensione e arbitraria applicazione della legge, ingerenze esterne sulla politica di governo, deterioramento dei servizi pubblici, abusi contro i civili da parte dell’esercito e delle forze di sicurezza.

Freedom Index:
19/100; stato non libero

Indice di percezione della corruzione:
25/100; al 152° posto su 180 paesi

Condizioni di insicurezza generale

Il Camerun è una Repubblica semi-presidenziale indipendente dalla Francia il 1º gennaio 1960.

In Camerun è forte la presenza, nel nord-ovest del paese, del gruppo terroristico Boko Haram; a tal riguardo, nel suo report annuale del 2018, Amnesty International scriveva: “Il gruppo armato Boko Haram ha continuato a commettere gravi violazioni dei diritti umani e violazioni del diritto internazionale umanitario nella regione dell’estremo nord, compreso il saccheggio e la distruzione di proprietà e l’uccisione e il rapimento di civili. In risposta, le autorità e le forze di sicurezza hanno commesso violazioni dei diritti umani e crimini ai sensi del diritto internazionale, compresi arresti arbitrari, detenzioni in isolamento, torture ed uccisioni di persone in custodia. A seguito del conflitto, tra il 2014 e la fine del 2017, circa 240.000 persone nella regione dell’Estremo Nord sono fuggite di casa.”

Vi è inoltre una condizione di insicurezza generalizzata a causa della sistematica violazione dei diritti umani verso membri della società civile in opposizione con il governo, attivisti e persone LGBTI, oltre che verso la minoranza anglofona del nord del paese. “Le libertà di espressione, associazione e assemblea pacifica hanno continuato a essere limitate in tutto il paese. Le forze di sicurezza hanno represso violentemente le manifestazioni nelle regioni anglofone a gennaio e settembre. Attivisti della società civile, giornalisti, sindacalisti e insegnanti sono stati arrestati e alcuni hanno subito un processo davanti a tribunali militari.”

Persecuzione etnico-linguistica

A partire dall’ottobre 2016, è scoppiata una crisi nelle regioni nord-occidentali e sud-occidentali del Camerun, che si è intensificata il 1° ottobre 2017, quando gruppi secessionisti militanti hanno proclamato simbolicamente l’indipendenza dell’Ambazonia. La violenza ha lasciato decine di manifestanti morti e oltre 100 feriti.

Da allora gli scontri sono proseguiti ed hanno costretto migliaia di camerunensi anglofoni a fuggire nei paesi limitrofi per sfuggire alle discriminazioni, alle violenze ed alla persecuzione.

Attualmente si contano oltre 1.850 morti, 530.000 sfollati, 1 milione e 300 mila persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria.

Persecuzione sulla base dell’orientamento sessuale

L’omosessualità è vietata dalla sezione 347-1 del codice penale camerunense e punita con una pena da 6 mesi fino a 5 anni di reclusione e con una multa da 20.000 a 200.000 franchi.

Nei rapporti sulle violazioni dei diritti umani si legge: “Sebbene le notizie di arresti siano calate drasticamente, l’omofobia è rimasta una delle maggiori preoccupazioni. I membri della comunità LGBTI hanno continuato a ricevere minacce anonime per telefono, sms ed e-mail, nonché stigmatizzazione sociale, molestie e discriminazione, comprese le minacce di stupro correttivo […] Secondo quanto riferito, sia la polizia che i civili hanno continuato a estorcere denaro dai presunti individui LGBTI minacciando di esporli.”

Gravi violazioni dei diritti umani

In generale, sono state registrate gravi violazioni dei diritti umani negli ultimi anni, nel rapporto relativo all’anno 2018, Human Rights Watch scriveva: “ Il Camerun, un paese precedentemente noto per la sua stabilità, ha subito un’escalation di violenze e gravi violazioni dei diritti umani nel 2018. Il paese si è visto coinvolto in operazioni militari illegali contro un’insurrezione secessionista in due regioni anglofone, in attacchi del gruppo militante islamico, Boko Haram, nell’estremo nord, ed in un peggioramento della crisi umanitaria. Il presidente Paul Biya, 85 anni, ha vinto un settimo mandato di sette anni il 7 ottobre. Nel sud-ovest e nel nord-ovest, le forze di sicurezza del governo hanno commesso esecuzioni extragiudiziali, bruciato proprietà, effettuato arresti arbitrari e torturato detenuti.”

Migrazioni forzate

Le cause delle migrazioni forzate degli uomini e delle donne albanesi possono essere così sintetizzate:

  • Persecuzione su base etnico-linguistica
  • Persecuzione sulla base dell’orientamento sessuale
  • Violenza domestica
  • Conflitti, violenza generalizzata

In Italia

Nel 2017, secondo i dati del Ministero dell’Interno, su 516 domande d’asilo esaminate dalla Commissione territoriale di cittadini camerunensi, 157, il 16% hanno avuto come esito il riconoscimento dello status di rifugiato, 26 della protezione sussidiaria e 300 della protezione umanitaria; 321 domande hanno avuto esito negativo e 13 persone sono risultate irreperibili.

Nel 2018 sono state esaminate 1250 domande d’asilo di cittadini camerunensi, 221, il 18%, hanno ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato, 51, il 4% il riconoscimento della protezione sussidiaria, 258, il 21%, la protezione umanitaria e 522, il 42%, hanno avuto un esito negativo. In totale, il 43% delle domande d’asilo di camerunensi ha ottenuto un esito positivo da parte delle Commissioni territoriali.

Per approfondire

Marco Fraschini Koffi,Camerun, fuga dall’incubo Boko Haram”, Avvenire, 4 marzo 2018

AGI, Il Camerun dilaniato dalla guerra dell’inglese, Marco Gritti, 05 giugno 2019

UNHCR, LINEE GUIDA IN MATERIA DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE N.9: Domande di riconoscimento dello status di rifugiato fondate sull’orientamento sessuale e/o l’identità di genere nell’ambito dell’articolo 1A(2) della Convenzione del 1951 e/o del suo Protocollo del 1967 relativi allo status dei rifugiati

International Crisis Group (ICG), Cameroon: A Worsening Anglophone Crisis Calls for Strong Measures , 19 ottobre 2017, Crisis Group Africa Briefing N°130

Amnesty International, Amnesty International Report 2017/18 – Cameroon, 22 febbraio 2018

Human Rights Watch, Cameroon, Events of 2018, 2019

United States Department of State, 2016 Country Reports on Human Rights Practices – Cameroon, 3 marzo 2017