Guinea
Pil pro capite
824,98 USD (2017)
Aspettativa di vita
59,5 anni uomini, 62,6 donne (2016)
Paesi che si possono visitare senza bisogno di visto
55 (89° posto nel mondo nel 2019). Tra i Paesi visitabili senza visto, nessuno è europeo
Global Peace Index
100° su 163 Stati (2019), il 63 ° paese meno pacifico del mondo
Global Terrorism Index
112 su 163 (2018). L’indice GTI viene prodotto incrociando i dati riguardanti: il numero totale degli attacchi terroristici in un anno (Incidents), il numero di morti avvenute durante gli attacchi terroristici nell’arco di un anno, il numero totale di feriti causati dagli attacchi terroristici nell’arco di un anno, i danni alle proprietà causati dagli attacchi terroristici nell’arco di un anno.
Fragile State Index
nel 2019 la Guinea ottiene un punteggio di 99.4 su 120, che equivale all’essere l’undicesimo paese più stabile al mondo. Negli ultimi anni la Guinea ha lavorato per stabilizzarsi e, nonostante i due picchi di instabilità raggiunti nel 2010 e nel 2015, i monitoraggi di The Fund for Peace dichiarano che la Guinea risulta essere un paese stabile.
Indice di percezione della corruzione 2018
con un punteggio di 28/100, la Guinea si classifica il 138° Paese più corrotto al mondo
Popolazione
La Guinea è una Repubblica semipresidenziale con un numero di abitanti nel 2017 di 12.413.867 persone. Il tasso di mortalità infantile alla nascita è di 50 morti ogni 1000 nascite.
Esistono diversi gruppi etnici, i Fulani (Peul) 32.1% sono i più presenti, seguiti dai Malinke 29.8%, i Susu 19.8%, i Guerze 6.2%, Kissi 4.7%, Toma 2.8%. Per quanto riguarda le confessioni religiose, i musulmani sono la stragrande maggioranza, con l’86.2 %, mentre i cristiani si aggiudicano una fetta minore: 9.7 %. Animisti e atei sono il 4.1 della popolazione.
La pena di morte è stata abolita completamente nel 2017.
Secondo il report di Freedom House, la Guinea risulta essere un paese “parzialmente libero”. Con un punteggio di 43/100, si evince che non esiste un vero e proprio accesso o godimento delle libertà civili e dei diritti politici. Dal colpo di stato del 2008, il dissenso politico è trattato secondo leggi criminali e restrittive, mentre le divisioni etniche e la corruzione esacerbano il conflitto in generale. Si registra inoltre l’impunità degli abusi commessi dalla polizia e dalle forze militari sui civili.
Migrazioni forzate
- Scontri etnici
- Persecuzione politica
- Soggetti vulnerabili spesso costretti ad allontanarsi dal paese: donne, orfani, figli di donne ripudiate
Riconoscimento della protezione in Italia
Secondo il Quaderno statistico redatto dalla Commissione Nazionale per il diritto d’asilo in Italia, la Guinea è uno fra i paesi sempre presenti nell’elenco delle nazionalità maggioritarie che presentano domanda d’asilo.
Nonostante siano numerosi i soggetti che non si vedono riconosciuta alcuna protezione dalle Commissioni Territoriali competenti, dal 2008 al 2011 diversi ottengono la protezione internazionale o la protezione umanitaria.
Dal 2012 assistiamo in realtà a un andamento assai positivo: la maggior parte delle persone provenienti dalla Guinea che presentano domanda d’asilo si vedono riconosciuta una qualche forma di protezione, mentre il numero dei non riconosciuti si abbassa notevolmente. Il picco viene raggiunto dalla protezione umanitaria che, dal 2012 al 2014, tutela la maggior parte dei soggetti. Nel 2015 invece, dei richiedenti asilo ascoltati in Commissione, la maggior parte si vede riconosciuta la protezione sussidiaria (869 persone), a seguire lo status di rifugiato (196 persone), mentre la protezione umanitaria coinvolge un minor numero di richiedenti asilo (26 persone).
Dal 2016 al 2018 aumentano esponenzialmente i dinieghi e di conseguenza i non riconoscimenti di alcuna forma di protezione, che raggiungono i 2000 casi ogni anno.
Per approfondire
Seema Yasmin, “Gli stupri legati all’ebola di cui nessuno parla”, 2016, Internazionale
Freedom in the World 2018, Guinea