La mia lingua madre è il tagalog, parlo un po’ inglese e anche italiano.

Sono nata nelle Filippine a Lucena City, gente carina, una bella città, sexy e tranquilla.

A 22 ho lasciato il mio paese.
La mia famiglia, mia mamma mio padre e mio fratello, stava bene, mangiavamo tre volte al giorno, però lo stipendio era poco e io li volevo aiutare.

Qui in Italia ho fatto la badante, adesso faccio il part time, colf, tutto il lavoro che riesco lo faccio.

Il primo viaggio per venire in Italia è andato male. Avevo un documento falso e in Francia mi hanno scoperta e rimandata indietro.

In seguito ci ho riprovato, ho fatto il visto per la Thailandia, sono passata dal Marocco e poi sono arrivata in Europa. Dalla Francia poi in treno sono andata a Milano e mia cugina mi ha portata a Parma.

Qui ho fatto un incontro molto speciale: mio marito e adesso ho una bella famiglia. Sono molto felice e contenta.

Desidero un lavoro e una buona istruzione per i miei figli. Ho paura che le mie figlie non riescano a finire la scuola, che si sposino troppo giovani o che trovino brutte compagnie.

Permesso di soggiorno per motivi di lavoro

Il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro è subordinato al possesso di un visto di ingresso per motivi di lavoro in seguito a nulla osta all’assunzione o allo svolgimento dell’attività lavorativa.

Secondo la legge vigente è praticamente impossibile regolarizzare uno straniero non regolarmente soggiornante già presente nel territorio italiano, anche nel caso in cui un datore di lavoro fosse disponibile ad assumerlo.

Negli ultimi anni i decreti flussi che permettono agli stranieri di entrare regolarmente secondo precise quote (suddivise per lavoro stagionale, subordinato e autonomo) sono stati praticamente irrilevanti per numero e portata, rendendo di fatto impossibile entrare per vie legali in Italia.