MARIA (MARIOLINA)

76 anni, Italia

Sono nata a Padova e sono geologa, come laurea.

Mi sono sempre occupata di una particolare disciplina che prende il nome di telerilevamento, cioè descrivere e interpretare la geologia con strumenti non a contatto, quindi da aereo oppure da satellite, sia per ricostruire la struttura tridimensionale sia per la composizione, usando spettrometri a riflessione.

Sono nata a Padova, però i miei genitori si sono trasferiti prima a Piacenza e poi a Parma, dove io sono arrivata che avevo dodici anni. Ho fatto tutta la mia carriera qui, tutta la mia storia, gli studi sono stati qui, in questa città.

E’ incominciato con lui seduto davanti alla televisione che guardava sbarchi andati male, cose del genere e dice:
-No, bisogna fare qualcosa. Voglio ospitare qualcuno.

Quando si è presentata la possibilità della mamma col bambino, a me è sembrata la soluzione migliore.
Infatti, Fanta si appoggia molto a me e io cerco di intuire e interpretare le sue necessità e di aiutarla in questo.
Il bambino è stato subito molto facile. E’ un bambino molto ricettivo e indubbiamente molto sveglio.

Cittadinanza italiana

In Italia la cittadinanza segue principalmente il criterio dello ius sanguinis, pertanto è cittadino italiano chi discende da cittadini italiani.

Ciò fa sì che l’acquisizione della cittadinanza sia facile per i discendenti di italiani che risiedono all’estero e difficile per i cittadini di origine straniera residenti (ius domicilii) o addirittura nati in Italia (ius soli). Infatti oggi chi vive regolarmente in Italia può fare richiesta della cittadinanza solo dopo 10 anni di permanenza regolare e ininterrotta e può attendere anni la risposta.

Addirittura, i ragazzi di seconda generazione, nati in Italia da entrambi i genitori stranieri, possono diventare cittadini solo dopo il diciottesimo anno di età: ciò fa sì che oggi risiedano nel nostro paese più di un milione di minorenni privi della cittadinanza e dei diritti a essa connessi.

Più volte negli ultimi anni si è acceso il dibattito su una possibile riforma della legge sulla cittadinanza ma per lo più con tiepide o ostili reazioni a livello parlamentare, tanto che anche le più prudenti proposte in termini di ius culturae – ottenimento della cittadinanza basata sul compimento di un ciclo di studi e altri requisiti, tra i quali la nascita in Italia o l’ingresso nel paese entro i 18 anni d’età – si sono arenate.