FANTA

42 anni, Costa d’Avorio

Mi chiamo Fanta, sono ivoriana, vengo da Abidjan.
La mia lingua madre è il bambara, parlo anche francese e italiano.

Attualmente lavoro sotto contratto in una casa d’accoglienza come babysitter, amo i bambini e sono contenta.

Nel mio paese vendevo la frutta: banane, ananas, arance, mandarini. Compravo la frutta al mercato di Jabe e la vendevo a Bobo. Lavoravo insieme ad una ragazzina che si chiamava Mariam.

Da Abidjan sono andata in Libia, dalla Libia all’Italia. Sono arrivata in Sicilia, a Lampedusa, da lì sono andata a Bologna e poi a Parma.

Per tre anni sono stata con il mio bambino in un centro d’accoglienza dove ho fatto delle amicizie. In Italia non conoscevo proprio nessuno, non avevo con me la famiglia, sono arrivata da sola, con il mio bambino.

Ho fatto la scuola d’italiano per imparare la lingua, adesso parlo bene. Nel mio paese non ho potuto andare a scuola, non sapevo leggere, invece adesso posso leggere l’italiano e ringrazio l’Italia per questo.

Quando ero nella casa d’accoglienza ho ricevuto i miei documenti e mi sono trasferita in un’altra casa, la casa di una famiglia. Il padre, Roberto è gentile con me, sono contenta.

Prima avevo paura degli italiani perché sono bianchi e non neri. Ma adesso che collaboro con loro, mi piacciono. La gente dice che gli italiani sono razzisti, ma io non trovo affatto che siano razzisti. A me piacciono.

Al momento lavoro un po’ mentre mio figlio va alla scuola materna, e anch’io continuo ad andare a scuola, ringrazio l’Italia per questo.

Mio figlio si chiama Ibrahim, è arrivato in Italia che aveva un anno, adesso ne ha quattro. E’ un bambino intelligente, parla bene l’italiano, va a scuola, capisce anche se gli parlo in francese o in bambara.

Ho un’amica italiana, Carla, una volontaria che mi ha accolta a braccia aperte e fa tutto per me. Va sempre a prendere il bambino a scuola e lo porta al parco.

Protezione umanitaria

Questa era una forma di protezione nazionale, prevista dall’ordinamento italiano nel testo unico sull’immigrazione in conformità con art. 10 della Costituzione.

Veniva concessa (con una durata di due anni) nel caso in cui, pur in assenza di requisiti per accedere alla protezione internazionale, fossero comunque presenti seri motivi umanitari tali da rendere la persona meritevole di tutela.

Questa forma di protezione – che ha permesso ha più di 100.000 migranti di rimanere regolarmente sul territorio italiano – è stata abrogata con il decreto sicurezza a ottobre del 2018.

Fino al decreto sicurezza di ottobre 2018 tutti i titolari di protezione umanitaria avevano diritto a essere inseriti in un progetto del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), benché tale sistema non abbia mai avuto la capienza necessaria per soddisfare la domanda complessiva di posti.