BLESSING

23 anni, Nigeria

Sono nata nell’Edo State, ma sono dell’Esan. Sono la primogenita di tre fratelli.

Nell’Edo State ci sono città e villaggi, io vivevo in un villaggio. Nel villaggio ci sono case moderne e ricche e case povere.

Nel mio paese ci sono ricchi e poveri, i ricchi di solito sfruttano i poveri; i poveri sopravvivono con fatica senza un lavoro.
Non ci sono buone strade dappertutto. L’ospedale e la scuola sono molto costosi. Se non sei ricco non ti puoi permettere di andare all’università.

C’è una bellissima e grande città, Lagos e anche Abuja, dove però non sono mai stata. Nel mio paese ci sono molti mercati.

Sono arrivata in Italia a vent’anni.
In Nigeria non potevo andare a scuola, qui in Italia vado a scuola e se non sto bene vado dal dottore, è cambiato molto.
Voglio diventare il pilastro della famiglia.

Ho un bambino, Franco Destiny, di due anni. Ero incinta in Nigeria e ho partorito in Italia nel febbraio 2017. Il futuro di mio figlio lo vedo luminoso, voglio che raggiunga una buona posizione. Suo padre vorrebbe che diventasse un calciatore, io lo vorrei avvocato.

Domanda d’asilo

Si definisce così una persona che ha richiesto di essere riconosciuto come rifugiato (o altra forma di protezione) e che è in attesa del responso.

I richiedenti asilo solitamente entrano nel territorio in modo irregolare, ma dal momento in cui presentano la richiesta sono regolarmente soggiornanti, e quindi non possono essere definiti clandestini. Anche i figli minori di richiedenti asilo seguono il destino – e il permesso di soggiorno – dei genitori.

Il permesso di soggiorno per domanda di protezione ha durata variabile, in funzione dei tempi della Commissione competente. Dopo due mesi di permesso, il richiedente asilo può lavorare. Fin dalla manifestazione della volontà di chiedere protezione il richiedente ha diritto a essere accolto secondo precisi standard stabiliti a livello europeo.

Fino al decreto sicurezza di ottobre 2018 tutti i richiedenti avevano diritto a essere inseriti in un progetto del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), benché tale sistema non abbia mai avuto la capienza necessaria per soddisfare la domanda complessiva di posti.

Attualmente possono essere ospitati solo nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) con servizi ridotti ai minimi termini.