ANDREA (SCANNA)

31 anni, Italia

Sono nato a Ragusa e vivo a Parma da dieci anni.

Inizialmente sono venuto a Parma per studiare e da sette anni lavoro come educatore in una cooperativa sociale che si chiama Cigno Verde.

Parallelamente a questa vita da educatore, da dieci anni faccio l’attivista ad Artlab.

Essendo dall’inizio partecipe del progetto, faccio parte del collettivo politico innanzi tutto, che si riunisce per discutere soprattutto di analisi politica sia locale che globale per costruire campagne di denuncia o collaborazioni con reti di collettivi e sindacati in giro per l’Italia.

Mi occupo di La Paz come progetto sportivo.
La Paz nasce nel 2010 da me e Ciccio, mio amico e compagno di vita di Ragusa, per dare la possibilità a tutti di praticare lo sport in maniera organizzata, di far parte di una squadra e di imparare anche a giocare a calcio.

Abbiamo conosciuto un’infinità di persone che provengono da qualsiasi parte del mondo.
Portare dei valori all’interno del calcio come l’antirazzismo, l’antisessismo e l’antifascismo, è quello che crediamo sia utile per dare un contributo anche nel mondo dello sport.

Grazie all’attivismo sono riuscito a viaggiare.
A Lampedusa, per scrivere la carta dei diritti dei migranti nel posto dove sbarcano in Europa; a Idomeni, il campo profughi al confine tra la Grecia e la Macedonia;
a Francoforte, alle contestazioni alla BCE e alle politiche di austerity dell’Europa;
a Roma per l’ambiente o per i diritti delle donne.

Per me sono state occasioni di crescita e di condivisione, con tante altre persone, delle emozioni che si provavano in queste manifestazioni.

Cittadinanza italiana

In Italia la cittadinanza segue principalmente il criterio dello ius sanguinis, pertanto è cittadino italiano chi discende da cittadini italiani.

Ciò fa sì che l’acquisizione della cittadinanza sia facile per i discendenti di italiani che risiedono all’estero e difficile per i cittadini di origine straniera residenti (ius domicilii) o addirittura nati in Italia (ius soli). Infatti oggi chi vive regolarmente in Italia può fare richiesta della cittadinanza solo dopo 10 anni di permanenza regolare e ininterrotta e può attendere anni la risposta.

Addirittura, i ragazzi di seconda generazione, nati in Italia da entrambi i genitori stranieri, possono diventare cittadini solo dopo il diciottesimo anno di età: ciò fa sì che oggi risiedano nel nostro paese più di un milione di minorenni privi della cittadinanza e dei diritti a essa connessi.

Più volte negli ultimi anni si è acceso il dibattito su una possibile riforma della legge sulla cittadinanza ma per lo più con tiepide o ostili reazioni a livello parlamentare, tanto che anche le più prudenti proposte in termini di ius culturae – ottenimento della cittadinanza basata sul compimento di un ciclo di studi e altri requisiti, tra i quali la nascita in Italia o l’ingresso nel paese entro i 18 anni d’età – si sono arenate.